Wicked Problems: cosa sono e come risolverli? Parte 1

Wicked Problems: cosa sono e come risolverli? Parte 1

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Come possiamo essere in grado di risolvere un problema se non ne conosciamo nemmeno la sua reale natura? Continua a leggere e lo scoprirai.

In questo e nel prossimo articolo cercherò di consigliarti una strada per gestire questo tipo di situazioni.
All’interno delle organizzazioni, ma non solamente, ci sono tantissimi momenti in cui possono nascere questi “wicked problems“: il nostro compito è quello di identificarli il più presto possibile, prima che sia troppo tardi, capirne la vera natura e individuare possibili soluzioni.

COME IDENTIFICARE UN WICKED PROBLEM?

Molto spesso non siamo in grado di capire la vera natura di un wicked problem se non quando è troppo tardi. Parliamo di W.P. non solo quando ci riferiamo a problemi grandissimi (come può essere il riscaldamento globale) ma anche quando prendiamo in considerazione problemi intra-organizzativi (lanciare un nuovo prodotto o creare una nuova strategia aziendale) o problemi della vita quotidiana, “come faccio a spiegare agli stranieri quale è il modo giusto per cucinare la pasta?”.

Per questo motivo andiamo subito a capire quali sono le caratteristiche di un wicked problem, così da essere in grado di riconoscerlo.

CARATTERISTICHE DI UN WICKED PROBLEM

  1. WP hanno dei confini labili che sono quasi impossibili da prendere globalmente in considerazione.
  2. I WP sono tutti diversi tra loro, per questo motivo non esiste una soluzione che potrà essere riutilizzata.
  3. Non esiste una soluzione ottima, ma esiste la soluzione migliore che è possibile trovare con le risorse che si hanno a disposizione.
  4. È possibile capire di cosa si tratta solamente dopo che si prova a introdurre una soluzione.

Non sono state molto d’aiuto queste caratteristiche vero? Ma, sfortunatamente, è proprio questo il modo con cui si possono presentare i W.P.: natura mutevole, difficoltà di individuazione e confini labili.

Proviamo a guardare il tutto con un altro punto di vista, quello storico:

Come si gestivano i problemi in passato

In passato la gestione dei problemi era molto più semplice di come si presenta oggi: le aziende avevano lo scopo ultimo di trovare la soluzione perfetta in grado di risolvere ogni minimo problema. Questo era dato dal fatto che i problemi che nascevano erano legati ad inefficienze presenti all’interno della compagnia: un’area circoscritta e facile da studiare. I manager venivano inoltre aiutati dal fatto che le tempistiche non erano affatto frenetiche come quelle odierne: ci si poteva permettere di prendersi il tempo per pensare e trovare una soluzione ottima. In poche parole si cercava di costruire dei modelli della realtà che poi, dopo essere applicati, potevano coadiuvare il controllo e la gestione dei problemi e delle soluzioni ad essi connessi.

Come funziona ora

Ora, invece, di tempo non c’è n’è più, nè tantomeno pazienza per cercare la soluzione ottima: quella soluzione perfetta che permette di risolvere esattamente tutti i problemi che vengono accostati ai macro-sintomi identificati all’interno delle aziende. Come raccontavo nell’articolo “che il design sia con te”, le aziende sono in continuo tumulto per offrire ai propri clienti sempre prodotti innovativi. Oltre al problema temporale, ci si trova dinnanzi ad un altro problema: siamo sicuri che in un paesaggio caratterizzato sempre di più dall’open innovation, si riescano a definire esattamente tutti gli stakeholder collegati all’azienda?

Tutto questo ambiente in continua e frenetica trasformazione si presenta come terreno fertile per i wicked problems, e non penso abbia più senso ormai ostinarsi a trovare la soluzione perfetta. Quello che è utile è trovare la migliore soluzione possibile avendo a disposizione un intervallo temporale ragionevole.

MA… COME SI RISOLVE UN WICKED PROBLEM?

Se vuoi scoprire la metodologia che ho provato a creare per te, non perderti il prossimo articolo che parlerà proprio di questo, dove ti illustrerò i 5 step principali per risolvere un wicked problem.

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“Capire le persone significa prevedere il futuro”

Marco Carniel

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Comments

  • Design the box come sviluppare la creativita | Marco Carniel | Mag 15,2018

    […] Come detto in partenza, questi step che compongono il processo potranno essere ripetuti per permettere di trovare la migliore soluzione nel minore tempo possibile. […]

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