In Che Modo Il Design Può Aiutare La Tua Azienda Ad Aggiornarsi

In Che Modo Il Design Può Aiutare La Tua Azienda Ad Aggiornarsi

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Nulla è esente dal pericolo del cambiamento; la terra, i cieli, tutto il cosmo vi sono soggetti

[Walter Raleigh]

Il design è uno degli elementi che può davvero fare la differenza all’interno delle aziende: non parliamo di design estetico, ovviamente, bensì della possibilità di muoversi verso un mindset completamente nuovo. Quest’ultimo deve essere integrato da ideali nei quali il cliente, inteso come persona con bisogni e non come persona che ha soldi da spendere, deve essere il sole del sistema “organizzazione”.

Portare un elevato valore al cliente deve essere il focus primario così che, di conseguenza, sarà possibile portare un elevato valore a tutti gli stakeholder, interni ed esterni.

Come si presentano molte aziende oggi?

Molte aziende hanno un modus operandi che viene trasmesso di generazione in generazione (o per meglio dire di gestione in gestione) che non riesce a stare al passo coi tempi, molte volte troppa storia rischia di rimanere incollati ad essa. Queste basano le proprie attività in base a task che devono essere svolti e non a processi. Di conseguenza, le posizioni interne all’azienda risultano sempre più rigide e le persone sono divise in modo netto in base alla loro funzione aziendale (marketing, finance, …) senza essere incentivati a dare un delta in più che potrebbe giovare all’azienda. L’evoluzione dei professionisti ritarda ad arrivare: molti I shaped people (ovvero persone super specializzate SOLO nella propria area di competenza) e nessun T-shaped compongono le fila all’interno delle organizzazioni. Uno stile comunicativo poco efficiente e un basso senso di appartenenza sono gli unici risultati di una sommatoria di cause di questo tipo.

I wicked problem vengono evitati come la peste perchè l’idea che ogni problema deve essere risolto alla perfezione non è ancora scomparsa: “se non si può trovare una soluzione precisa e modellabile tramite software allora non è un problema che ci riguarda” immagino sia la vocina del grillo parlante che parla all’orecchio del CEO. Per non parlare poi dei processi iterativi,  visti come una perdita di tempo e di soldi.

L’imprenditorialità e l’individualità, elementi sempre più importanti nel mercato attuale del lavoro ma solo se gestite in maniera opportuna, vengono totalmente represse con un comportamento passivo aggressivo: se ti prendi il rischio di fare qualcosa e va bene “ok”, se invece sbagli “grazie mi saluti casa”.

Come poter cambiare le cose?

Questo modo di operare desueto non potrà permettere alle aziende di rimanere sane e valide nel lungo periodo, la società sta cambiando, le tecnologie pure e le esigenze dei consumatori diventano sempre più mutevoli. Capire che è bisogna cambiare qualcosa è fondamentale e, a mio parere, il design può essere una delle possibili strade da intraprendere.

Prima di passare agli elementi su cui concentrarsi, è fondamentale capire che tutta l’azienda deve ruotare attorno al cliente, colui/colei che andrà a beneficiare del lavoro e del valore creato all’interno dell’azienda. L’elemento “human centred design” è infatti ciò che distingue un’azienda normale da una che racchiude al proprio interno un’anima intrisa di design.

I principali cambiamenti a cui le aziende devono aspirare sono:

  • organizzare l’azienda attorno a processi e non in base alle attività: così che possa esserci un reale fil rouge nella creazione di valore permetta una visione del processo nella sua interezza.
  • sviluppo di t shaped people: per avere team interdisciplinari che possano riuscire a creare valore grazie alla contaminazione che ognuno di essi avrà sugli altri componenti.
  • creare dei nuovi KPI: attraverso la creazione di nuovi elementi e modalità con cui valutare il personale, quest’ultimo sarà invogliato a spingersi oltre, proporre cose nuove ed evitare di avere il terrore di essere licenziato. Dei KPI che incentivano il lavoro di squadra permette di allontanarsi da un’efficienza atomica per spostarsi a un’efficienza globale.
  • La creazione dei team a posteriori: una volta che c’è un progetto, il team deve essere creato in modo tale da poter dare il massimo valore possibile. Bisognerebbe evitare di dare progetti a team pre-stabiliti ma sarebbe meglio costruirli ad-hoc una volta che sono stati definiti i requisiti per il lavoro. Per fare questo sarà necessaria la creazione di un adeguato database per il knowledge management.

La strada per riuscire a introdurre tutti questi cambiamenti sarà tortuosa, non c’è dubbio. Per questo motivo è importante che le persone all’interno dell’azienda, CEO in primis, abbiano la volontà di cambiare le cose intraprendendo un cammino che, seppur lungo, potrà conferire notevoli benefici all’organizzazione.

“Capire le persone significa prevedere il futuro”

Marco Carniel

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