Le aziende stanno cambiando drasticamente. È possibile pensare che i professionisti possano permettersi di rimanere immutati?
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”
[A. Einstein]
Viviamo in un mondo dove le classiche organizzazioni in stile “brick and mortar”, organizzazioni che basano il proprio modello di business esclusivamente sulla vendita di prodotti fisici, stanno scomparendo per lasciare posto ad altri due tipi di aziende:
Stiamo assistendo a un fenomeno denominato servitizzazione: focalizzato non solo sulla vendita di servizi ma anche sull’estensione della vita dei prodotti attraverso servizi aggiuntivi.
Tra gli esempi più comuni possiamo pensare a Nike che, attraverso Nike+, ha dato la possibilità di inserire all’interno delle proprie calzature un sensore che permetta di connettersi a smartphone e computer per fornire un servizio di controllo dell’attività fisica e delle prestazioni atletiche.
Per non collassare, numerose aziende sono obbligate ad adattarsi ed essere quindi in grado di avere al proprio interno delle persone con skill adatte a un mercato nuovo e in continuo cambiamento.
La figura del designer risulterà, a mio parere, sempre più essenziale per le organizzazioni, ed è questo il motivo per cui potrebbe essere il caso di sviluppare delle skill inerenti a questo nuovo mondo che poi, in realtà, tanto nuovo poi non è.
Se in passato, nel corso ‘900, le aziende erano interessate interamente all’abbassamento dei costi (parliamo quindi del tempi e metodi, di business process reengineering e di gestione efficiente della supply chain), oggi viviamo anni in cui le organizzazioni necessitano di essere rapide ad offrire prodotti e servizi nuovi ad un mercato che muta rapidamente.
Diventa quindi utopico pensare che oggi la competizione sia ancora basata sul costo, le aziende dovrebbero però puntare differenziarsi: creare nuovi prodotti e servizi, migliorare quelli esistenti, rendere il cliente soddisfatto… in poche parole, c’è bisogno di designer.
Creare prodotti/processi/servizi perfetti, richiederebbe troppo tempo e risorse, il mercato si sta spostando su un trend in cui vengono premiate caratteristiche di novità e rapidità. Per le frasi appena dette mi viene in mente l’evoluzione che ha avuto la pittura nel corso della storia.
Pensiamoci bene, dopo l’avvento della fotografia, aveva ancora senso creare dei quadri foto-realistici che avevano l’obiettivo di rappresentare la realtà?
Nel corso del 1800, dopo che il dagherrotipo fu inventato, le correnti neoclassiche hanno lasciato progressivamente spazio a concezioni di arte impressionistiche: non aveva più molto senso creare dei quadri che richiedevano tempistiche enormi quando stava iniziando a prendere piede una tecnologia che permetteva di avere un output comparabile in una frazione di tempo estremamente ridotta, ovviamente gli obiettivi di queste due tecniche per modellare la realtà sono diversi
Credo che il prossimo passo per per un futuro roseo sia focalizzarsi su un’offerta in cui l’elemento centrale sia la personalizzazione. Bisogna non solo creare qualcosa di nuovo ma bisogna anche creare più servizi e prodotti da offrire a ogni segmento di mercato che si vuole sollecitare,
L’esigenza principale è la creatività: essere in grado di innovare continuamente. Quindi, skill da designer, sono sempre più complementari alle esigenze della nuova concezione di business.
Ma cosa possono fare le aziende? E cosa invece puoi fare tu?
Bene, una cosa alla volta:
Capire le persone significa prevedere il futuro
Marco Carniel
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